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Manoscritti e codici antichi

Da L'Arcangelo Virtuale.
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2.1 Manoscritti e codici antichi

2.1.1 – Le più antiche attestazioni del culto micaelico

Origini orientali: testi greci e siriaci

Le radici documentarie del culto micaelico risalgono al IV secolo in area greca e siriaca. Tra le prime tracce:

• Il Michaelion a Calcedonia (vicino Bisanzio), costruito da Costantino il Grande, considerato uno dei più antichi santuari dedicati a Michele come guaritore.

 • Testi liturgici siriaci e menzioni in inni, orazioni e apocrifi rivelano la precoce centralità della figura angelica come difensore e liberatore dalle malattie e dai demoni.

Testimonianze nei Padri della Chiesa

• Epifanio di Salamina (IV sec.) lo descrive come il successore di Lucifero nella guida degli angeli fedeli.

• Basilio Magno, nella sua Omelia sugli Angeli, lo colloca come primo tra gli spiriti celesti.

• Gregorio Magno, pontefice romano, collega la visione di Michele sul Mausoleo di Adriano (poi Castel Sant’Angelo) alla fine di una peste, rafforzando il culto a Roma.

Formulari liturgici e inni dedicati a Michele

• Sacramentario Leoniano (VI sec.): contiene già formulari dedicati all’Arcangelo.

• Sacramentario Gelasiano (VII sec.): introduce la festa liturgica il 29 settembre.

• Sacramentario Gregoriano (VIII sec.): consolida definitivamente la liturgia micaelica nell’Occidente cristiano.

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• Miniatura medievale di San Michele che sconfigge il diavolo

• Pagina miniata con San Michele – Missale et horae ad usum Fratrum Minorum

• Codice medievale con icona di San Michele Arcangelo

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1. Italia: viaggio nella bellezza – Un arcangelo nelle grotte: il culto di S. Michele nell'Italia medievale

Un documentario prodotto da Rai Cultura che esplora i principali santuari micaelici italiani, tra cui il Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo, la Sacra di San Michele in Val di Susa e la grotta di Olevano sul Tusciano. Il programma approfondisce le origini del culto di San Michele in Italia e la sua diffusione nel Medioevo.

2. Saint Michael: Meet the Angel (2022)

Un documentario internazionale che esamina il ruolo di San Michele e degli altri angeli nella Scrittura e nella vita quotidiana. Il film offre una panoramica sulle origini del culto micaelico e sulla sua evoluzione nel tempo.IMDb

Fonti e riferimenti

 Michele (arcangelo) – Wikipedia

Sacramentari antichi – Treccani

Padri della Chiesa – Nuovadimensione

Michaelion – Catholic Encyclopedia (en)

2.1.2 – Codici agiografici

La Legenda Aurea e i racconti delle apparizioni sul Gargano

La Legenda Aurea di Jacopo da Varazze (XIII secolo) è una delle raccolte agiografiche più influenti del Medioevo. Al suo interno, la sezione dedicata a San Michele narra le apparizioni dell'Arcangelo sul Monte Gargano, in Puglia. Secondo la leggenda, Michele apparve al vescovo Lorenzo Maiorano nel 490, indicando una grotta come luogo sacro a lui dedicato. Questa narrazione contribuì significativamente alla diffusione del culto micaelico in Europa occidentale.  

Un'altra fonte fondamentale è il Liber de apparitione Sancti Michaelis, un testo agiografico dell'VIII secolo che racconta le tre apparizioni dell'Arcangelo sul Monte Gargano. Questo testo è conservato in diversi manoscritti medievali e ha avuto un ruolo cruciale nella promozione del santuario di Monte Sant'Angelo come centro di pellegrinaggio.  

Codici latini e bizantini contenenti le vite degli arcangeli

Numerosi codici medievali, sia latini che bizantini, contengono testi dedicati agli arcangeli. In ambito latino, oltre alla Legenda Aurea, si trovano vite di santi e raccolte di miracoli che includono episodi riguardanti San Michele. In ambito bizantino, le omelie e gli inni liturgici spesso celebrano Michele come capo delle schiere celesti e difensore della fede. Questi testi sono conservati in importanti biblioteche e monasteri, come il Monte Athos e la Biblioteca Vaticana.

Il ciclo dei miracoli micaelici nei martirologi

I martirologi medievali, come il Martirologio Geronimiano, registrano le feste e le commemorazioni dei santi, inclusi gli arcangeli. San Michele è spesso menzionato in relazione a miracoli e apparizioni, come quella sul Monte Gargano. Queste annotazioni liturgiche hanno contribuito a consolidare il culto micaelico nel calendario cristiano, con la festa principale celebrata il 29 settembre.

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1. Miniatura della Legenda Aurea raffigurante San Michele Arcangelo

Un manoscritto miniato del XV secolo che rappresenta l'Arcangelo Michele.

Illustrazione del Liber de apparitione Sancti Michaelis – Monte Gargano

Una pagina del Liber de apparitione Sancti Michaelis in Monte Gargano, testo agiografico del IX secolo.

Miniatura di San Michele Arcangelo in un codice medievale

Una miniatura del XIV secolo raffigurante San Michele che combatte il drago.

Video

"San Michele Arcangelo: il culto e le apparizioni" – Documentario storico

Un documentario che esplora il culto di San Michele Arcangelo e le sue apparizioni, con particolare attenzione al Monte Gargano.

"La Legenda Aurea e l'agiografia medievale"  

Una lezione che analizza la Legenda Aurea e il suo ruolo nell'agiografia medievale, con riferimenti a San Michele Arcangelo.

Fonti e riferimenti

Legenda Aurea  

Liber de apparitione Sancti Michaelis

San Michele Arcangelo

Santuario di San Michele Arcangelo

2.1.3 – Manoscritti miniati e iconografia scritta

Illustrazioni medievali con Michele nel Giudizio Universale

Nel Medioevo, l'Arcangelo Michele è frequentemente rappresentato nelle scene del Giudizio Universale, spesso nell'atto di pesare le anime con una bilancia, simbolo del discernimento divino. Un esempio significativo è la miniatura francese del 1430, conservata presso Bridgeman Images, che raffigura Michele al centro della scena, mentre separa i giusti dai dannati .

In Italia, l'affresco sulla facciata della Chiesa di San Michele a Riva Valdobbia, attribuito a Melchiorre d'Enrico, presenta una maestosa rappresentazione del Giudizio Universale, con Michele che occupa una posizione centrale nell'opera .

Codici miniati bizantini e carolingi

La miniatura bizantina, sviluppatasi tra il IV e il XV secolo, è caratterizzata da uno stile iconografico ricco e simbolico. Numerosi manoscritti bizantini raffigurano San Michele come capo delle schiere celesti, spesso in scene di battaglia contro il male .

In ambito carolingio, la produzione di codici miniati tra il VIII e il IX secolo, come quelli provenienti dallo scriptorium di Reims, presenta immagini di Michele in contesti liturgici e apocalittici, evidenziando il suo ruolo di difensore della fede .

Il ruolo delle immagini nei testi sacri (es. Beati di Liébana)

I commentari all'Apocalisse di Beato di Liébana, noti come "Beati", sono tra i più celebri manoscritti miniati medievali. Questi codici, prodotti tra il IX e il XIII secolo in Spagna, contengono vivide illustrazioni apocalittiche, con San Michele spesso raffigurato mentre combatte il drago o guida le schiere angeliche. Un esempio notevole è il Beato di Fernando I e Sancha, conservato presso la Biblioteca Nazionale di Madrid.

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• Miniatura del Giudizio Universale (1430)

Una rappresentazione francese del Giudizio Universale con San Michele al centro.

• Affresco del Giudizio Universale – Chiesa di San Michele a Riva Valdobbia

Un affresco attribuito a Melchiorre d'Enrico che decora la facciata della chiesa.

• Miniatura bizantina raffigurante San Michele

Un esempio di miniatura bizantina con l'Arcangelo Michele in posizione dominante.

• Miniatura dal Beato di Liébana

Una vivida illustrazione apocalittica con San Michele, tratta dai commentari di Beato di Liébana.

Video

• "Il Giudizio Universale nell'arte medievale"

Un approfondimento sulle rappresentazioni del Giudizio Universale nell'arte medievale, con focus su San Michele.

• "La miniatura bizantina e carolingia"  

Una lezione che esplora le caratteristiche delle miniature bizantine e carolinge, includendo le raffigurazioni di San Michele.

Fonti e riferimenti

Treccani – Miniatura (area bizantina)

Schola Palatina – La miniatura medievale: il codice miniato insulare e carolingio

Wikipedia – Chiesa di San Michele (Riva Valdobbia)

Bridgeman Images – The Last Judgement, 1430

Alamy – Miniature from Beatus of Liébana

Libreria della Spada – La miniatura bizantina

2.1.4 – Biblioteche e archivi di conservazione

Principali istituzioni di conservazione

Le seguenti istituzioni custodiscono importanti manoscritti e codici antichi:

 • Biblioteca Apostolica Vaticana (Città del Vaticano): Fondata nel XV secolo, conserva una vasta collezione di manoscritti, tra cui il Codex Vaticanus. Ha avviato progetti di digitalizzazione per rendere accessibili online numerosi documenti.

 • Biblioteca Medicea Laurenziana (Firenze): Progettata da Michelangelo, ospita il Fondo Plutei, una raccolta di manoscritti greci e latini. Molti di questi sono stati digitalizzati e resi consultabili online.  

• Real Biblioteca del Monastero de El Escorial (Spagna): Fondata nel XVI secolo, conserva una ricca collezione di manoscritti in diverse lingue, tra cui greco, latino ed ebraico.

 • Monastero di Santa Caterina del Sinai (Egitto): Uno dei più antichi monasteri cristiani, custodisce il Codex Sinaiticus, uno dei più antichi manoscritti della Bibbia. È in corso un progetto di digitalizzazione per preservare e rendere accessibili i suoi manoscritti.  

• Monasteri del Monte Athos (Grecia): Una comunità monastica ortodossa che conserva una vasta collezione di manoscritti bizantini. È stato creato un archivio digitale, l'Athoniki Kivotos, per rendere disponibili online oltre 300.000 immagini digitali di questi manoscritti.  

Digitalizzazioni e consultazioni online

Le istituzioni sopra menzionate hanno avviato progetti di digitalizzazione per preservare e rendere accessibili i loro manoscritti:

• Biblioteca Apostolica Vaticana: Ha reso disponibili online migliaia di manoscritti attraverso la sua Biblioteca Digitale.  

• Biblioteca Medicea Laurenziana: Ha digitalizzato oltre 1.600 opere del Fondo Plutei, consultabili online.  

• Monastero di Santa Caterina del Sinai: In collaborazione con partner internazionali, ha avviato la digitalizzazione di circa 1.100 manoscritti, rendendo disponibili online oltre 400.000 immagini.  

• Monte Athos: Ha creato l'archivio digitale Athoniki Kivotos, che offre accesso a oltre 300.000 immagini digitali di manoscritti.  

Progetti di restauro e valorizzazione

Oltre alla digitalizzazione, queste istituzioni sono impegnate in progetti di restauro e valorizzazione:

• Biblioteca Apostolica Vaticana: Ha implementato sistemi di sicurezza e conservazione avanzati per proteggere i suoi manoscritti.

• Real Biblioteca del Monastero de El Escorial: Ha avviato progetti di restauro dei suoi codici più rilevanti e la creazione di cataloghi dettagliati delle sue collezioni.  

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Immagini

• Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana

• Biblioteca Medicea Laurenziana – Sala di lettura progettata da Michelangelo

• Real Biblioteca del Monastero de El Escorial (Spagna)

• Monastero di Santa Caterina del Sinai

• Codice manoscritto dal Monte Athos

Video

• La Biblioteca Apostolica Vaticana: storia e tesori

Un tour storico-visivo tra i manoscritti e i tesori della Vaticana.

• Il monastero di Santa Caterina del Sinai

Fonti e riferimenti

Biblioteca Apostolica Vaticana

Biblioteca Medicea Laurenziana

Real Biblioteca de El Escorial

Progetto Sinai – Exibart

Athoniki Kivotos

Pappas Patristic Institute

2.1.5 – Analisi paleografica e codicologica Materiali e tecniche di scrittura

La produzione dei manoscritti medievali richiedeva l'uso di materiali specifici e tecniche artigianali

elaborate. Il supporto più comune era la pergamena, ottenuta dalla pelle di animali come pecore, capre o vitelli. Una variante pregiata era il vellum, ricavato da pelli di vitello non nate, caratterizzato da una superficie liscia e resistente, ideale per la scrittura e la miniatura .

Gli amanuensi utilizzavano penne d'oca affilate per tracciare i testi, impiegando inchiostri a base di gallo di noce e ferro. La preparazione della pergamena includeva la raschiatura, la levigatura con pietra pomice e la rigatura delle pagine per guidare la scrittura. Queste operazioni avvenivano negli scriptoria, laboratori monastici dove lavoravano copisti, miniatori, rubricatori e legatori .

Segni di devozione nei margini (glosse, invocazioni)

I margini dei manoscritti spesso ospitavano glosse, annotazioni e invocazioni che riflettevano la devozione personale dei lettori. Questi segni marginali potevano includere commenti teologici, preghiere, simboli religiosi o riferimenti a San Michele Arcangelo. Tali annotazioni offrono preziose informazioni sulla ricezione e l'interpretazione dei testi nel contesto medievale.

Storia della trasmissione dei testi su Michele

I testi dedicati a San Michele Arcangelo si diffusero ampiamente nel Medioevo attraverso la copia e la trascrizione in diversi scriptoria europei. Un esempio significativo è il Breviario di San Michele della Chiusa, un manoscritto liturgico del 1315 utilizzato per secoli nella Sacra di San Michele.

Questo breviario è stato oggetto di studi approfonditi e progetti di digitalizzazione per preservarne il contenuto e renderlo accessibile agli studiosi .

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Immagini

• Miniatura di San Michele Arcangelo – Beato Angelico (1424–1430) Miniatura realizzata da Giovanni da Fiesole, noto come Beato Angelico, raffigurante San Michele Arcangelo.

 • Pagina dei Smithfield Decretals con glosse marginali Pagina del manoscritto medievale con annotazioni marginali illustrative.

• Strumenti e materiali per la scrittura medievale Immagine che mostra gli strumenti utilizzati per la scrittura nel Medioevo.

• Miniatura di San Michele nei corali di Pavia Illustrazione tratta dai corali di San Michele Maggiore, Pavia.

Video

La scrittura medievale: tecniche e materiali

Glosse e annotazioni nei manoscritti medievali

Fonti e riferimenti

Treccani – CodicologiaTreccani

Wikipedia – VellumWikipedia, l'enciclopedia libera

Wikipedia – ScriptoriumWikipedia, l'enciclopedia libera

Wikipedia – Breviario di San Michele della ChiusaWikipedia

Wikipedia – Filologia materialeWikipedia, l'enciclopedia libera

Wikipedia – Manoscritto miniatoWikipedia, l'enciclopedia libera

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