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L'Arcangelo Michele nella tradizione cristiana

Da L'Arcangelo Virtuale.

1.1.1 – Origine del nome e significato teologico

Etimologia e significato

Il nome Michele proviene dall’ebraico מִיכָאֵל (Mîkhā’ēl) ed è composto da tre elementi:

  • Mi – “Chi”
  • Ka – “come”
  • El – “Dio”

La traduzione letterale è dunque:

“Chi è come Dio?”

Si tratta di una domanda retorica che implica una risposta implicita: nessuno è come Dio. Questo nome è, nella teologia cristiana, un’affermazione di umiltà e fedeltà a Dio ed è visto come la risposta divina all’orgoglio di Lucifero, che voleva elevarsi al di sopra del Creatore.

Secondo la tradizione, questo grido è stato pronunciato da Michele stesso quando sfidò l’angelo ribelle, diventando il difensore della gloria divina. Il nome, dunque, non solo identifica, ma definisce la sua missione: difendere la trascendenza e unicità di Dio contro ogni tentativo di usurpazione.

Significato teologico e spirituale

Nella teologia cristiana, il nome di Michele è associato a una serie di concetti profondi:

  • Affermazione della sovranità divina: Michele non combatte per se stesso, ma per difendere la maestà di Dio.
  • Umiltà angelica: il suo nome è in opposizione al peccato originale dell’orgoglio.
  • Difesa dell’ordine cosmico: è il garante dell’equilibrio tra bene e male nel disegno salvifico.

Michele incarna la figura del custode della verità e dell’alleato dell’uomo nelle prove spirituali, opponendosi al disordine e al caos introdotti dal peccato.

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Fonti e riferimenti

  •  Catechismo della Chiesa Cattolica, §§ 336, 350
  •  Jean Daniélou, Gli angeli e il loro ruolo nella Rivelazione, Jaca Book
  •   A. Vauchez, Enciclopedia dei Santi, Città Nuova
  •   Sito ufficiale della CEI
  •   Wikimedia Commons – immagini libere e di dominio pubblico